A lei baccio la mano e la ringrazio moltissimamente
A cura di Roberto Almagioni e Claudio Ciarlo
Video
L'evento
Uno dei più prolifici illustratori italiani del Novecento, Vsevolode Nicouline, nato in Ucraina a Nikolaev e vissuto prima a Nervi e poi a Milano, trova in una famiglia genovese dell’alta borghesia, sostegno economico, ma soprattutto intellettuale e affettivo: diventa per lui la famiglia che è stato costretto ad abbandonare in patria, fuggendo dalla rivoluzione e dalla guerra civile.
Testimonianza di questo solido, fecondo legame sono le lettere che il Nicouline invia nell’arco di 35 anni (dal suo arrivo in Italia – 1923 – sino alla sua morte – 1968) a Pierluigi Erizzo, a sua moglie Dorothea Mosterts Erizzo e ai loro tre figli.
Queste lettere, impreziosite da disegni a margine, sono state conservate dai destinatari e tramandate ai loro eredi. A 100 anni dalla nascita dell’amicizia con gli Erizzo, sono state pubblicate dalla Casa Editrice Blake, nel loro testo integrale, con riproduzioni degli originali, a cura di Roberto Almagioni (trascrizioni e apparati di commento) e Claudio Ciarlo (impaginazione e grafica).
Rappresentano un vero e proprio romanzo […] ricco, bello, profondo. Talmente bello che [suggerisce il bibliofilo Walter Ansaldi nella sua prefazione al libro] è forse il suo libro più riuscito.