Il dipinto raffigura tre satiretti che trasportano un Bacchino dormiente dall’incarnato luminoso, mentre un quarto, alle loro spalle, beve da una coppa; in primo piano una preziosa coppa accesa da bagliori metallici e grappoli d’uva richiamano il tema. Esposta alla mostra “artistico-archeologico-industriale” del 1868 come proprietà del pittore Francesco Gandolfi, la tela fu successivamente donata dal pittore all’Accademia.
L’opera si inserisce in un corpus di opere ispirate a temi allegorici, ricorrente nella produzione di Piola. Il tema del baccanale, come osservava Ezia Gavazza, ha legami più stretti con la cultura romana, forse mediata attraverso immagini incise, tra le quali si possono ricordare quelle dei “Baccanali” del genovese Andrea Podestà, edite negli anni tra il 1630 e il 1640.
La gioiosità del soggetto è tradotta in una pittura a pasta corposa, ricca di passaggi cromatici che danno al disegno dei corpi un singolare rilievo plastico: un’opera nella quale si fondono la lezione rubensiana, con la sua esuberante vitalità, e le esperienze cromatiche di Valerio Castello.
CARATTERISTICHE
Scheda Opera
Artista
Domenico Piola
Titolo
Bacchino ebbro con satiretti
Data
1670 ca
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
cm 119 x 98
Provenienza
Donato all’Accademia Ligustica dal pittore Francesco Gandolfi