La profondità del cielo incombente sull’orizzonte infuocato dal sole al tramonto – una vera lama di luce – riporta a opere di Tammar Luxoro, come pure alla luce di Fontanesi, che D’Andrade incontrò a Ginevra, insieme con Calame. Il paesaggio quasi desertico, dominato dall’orizzonte basso e lontano, e scandito dal lento incedere delle figure, conferisce a questa mesta processione di contadini di ritorno dalle quotidiane fatiche dei campi un afflato epico, quasi fosse un esodo biblico.Firmato e datato a sinistra: “Alfredus De Andrade olis poniensis me fect Janua A.D DCCCLXIX”.